Consulenze per la gestione della Menopausa

Cibi e bevande ricche di Calcio e Vitamina D

Cibi e bevande ricche di Calcio e Vitamina D

La menopausa rappresenta uno degli eventi più importanti nella vita della donna.

In termini medici “menopausa” indica l’ultimo ciclo mestruale e costituisce l’inizio del Climaterio.

Poiché l’ultima mestruazione si verifica mediamente fra i 46 e i 54 anni, quando la persona è in piena attività fisica e mentale, è oggi più che mai sbagliato identificare la menopausa con l’invecchiamento.

Questa fase della vita rappresenta un forte elemento di instabilità per tutto l’organismo con la comparsa di fattori di rischio per lo sviluppo di malattie dell’osso, del sistema circolatorio e di altri organi. Inoltre l’aspetto psicologico e il disagio della sfera sessuale avvertito dalla donna in questo periodo, rappresentano spesso il motivo iniziale per cui la donna si rivolge al ginecologo.

Ogni donna vive la menopausa in modo molto individuale e difficilmente inquadrabile in uno schema generale. I sintomi, visibili e non, sono diversi per ogni donna e rispecchiano il suo andamento ormonale, a sua volta influenzato da fattori strettamente personali quali alimentazione, stile di vita, ereditarietà e ,non ultima, la capacità di accettare emotivamente questo momento di vita. Vampate, disturbi dell’umore, osteoporosi, caduta dei capelli, calo del desiderio sessuale. ,secchezza vaginale…..sono questi i sintomi più frequenti. Pur non esistendo una cura universalmente valida, alcuni supporti terapeutici e alcuni comportamenti possono essere di grande utilità per affrontare questo periodo.

Terapia ormonale sostitutiva (TOS)

La menopausa è la manifestazione clinica del venir meno da parte delle ovaie della produzione di estrogeni e progesterone. Tale attività non cessa all’improvviso: i livelli di estrogeni diminuiscono gradualmente, il progesterone invece cala più bruscamente, segno del venir meno dell’ovulazione, evento sempre più raro. La TOS ha quindi il compito di sostituire attraverso vie di somministrazione e schemi terapeutici diversi, la quota ormonale non più prodotta dall’organismo. Esistono numerose modalità per istituire una terapia ormonale e poiché mancano criteri definiti per orientare in modo univoco verso l’una o l’altra via di somministrazione, la scelta si baserà su criteri di praticità e sulle preferenze della paziente. La scelta terapeutica deve prevedere una accurata valutazione preliminare di tutti i potenziali problemi connessi all’impiego della terapia ormonale con uno screening preliminare volto ad escludere il suo utilizzo nelle pazienti a rischio per patologie uterine, mammarie o cardiovascolari .Revisionando i risultati della ricerca in merito a rischi e benefici, , l’ EMEA ( European Agency or Evalutation of Medicinal Products ) ha rilevato che la TOS :

  • E’ efficace nel trattamento dei sintomi menopausali , in particolare la sindrome vasomotoria
  • Previene la perdita di massa ossea e incrementa la densità ossea
    Osteoporosi
  • E’ associata ad un aumento di rischio di carcinoma della mammella e dell’endometrio, che aumenta in modo direttamente proporzionale alla durata della terapia per tutti i tipi di estrogeno; se alla terapia viene aggiunto il progestinico il rischio aumenta per il carcinoma della mammella e diminuisce per quello dell’endometrio
  • Comporta un aumentato rischio di tromboembolismo venoso, specialmente nel primo anno di utilizzo
  • Non è efficace nella prevenzione delle malattie cardiovascolari
  • La terapia combinata non agisce in senso migliorativo sulla funzione cognitiva

Le conclusioni della revisione sono:

  • Il rapporto rischio/beneficio della TOS e’ favorevole per il trattamento della sindrome climaterica, quando i sintomi inficiano la qualità della vita, ma deve essere utilizzata la minor dose efficace per il più breve periodo di trattamento possibile
  • Il rapporto rischio/beneficio della TOS come terapia di prima scelta per la prevenzione dell’osteoporosi non è favorevole
  • In donne sane, che non presentano sintomi della menopausa, il rapporto rischio/beneficio della TOS non è generalmente favorevole
  • Nelle donne che già l’assumono come profilassi a lungo termine non è richiesto alcun cambiamento urgente, ma il trattamento andrà riconsiderato

Fitoestrogeni e menopausa

Fitoestrogeni e menopausa

Fitoestrogeni

Una estesa campagna promozionale ha presentato negli ultimi anni gli integratori a base di fitoestrogeni come una possibile alternativa “naturale” alla terapia ormonale sostitutiva nei disturbi legati alla menopausa. I fitoestrogeni sono composti chimici di origine vegetale con struttura simile a quella degli estrogeni . Isoflavoni, lignani e cumestani sono i gruppi di fitoestrogeni più noti. Gli isoflavoni si trovano in percentuale elevata nella soia ma sono presenti anche nei fagioli, ceci, cavoli, spinaci, nei cereali e nel luppolo. Ricchi di lignani sono i semi di lino ma li contengono anche i cereali, legumi, le verdure e i frutti. I cumestani si trovano principalmente nel trifoglio rosso e nei germogli.

fitoestrogeni

Fitoestrogeni

Una volta assunti con gli alimenti, dove sono presenti sotto forma di precursori inattivi, i fitoestrogeni vengono scissi nell’intestino ad opera della flora batterica e assorbiti quindi in forma attiva. Si legano quindi ai recettori per gli estrogeni anche se con una affinità di gran lunga inferiore a quella degli estrogeni prodotti dell’ovaio. L’interesse per i fitoestrogeni è nato da studi epidemiologici che hanno evidenziato nelle popolazioni asiatiche una incidenza più bassa, rispetto alle popolazioni occidentali, di tumore, di malattie cardiovascolari e di disturbi correlati alla menopausa. Confrontando l’alimentazione delle popolazioni asiatiche con quelle occidentali, una delle differenze più significative riguardava il maggiore consumo di soia. La sola alimentazione però non basta a fare il pieno di fitoestrogeni. Per assumere la giusta quantità di principi attivi, dunque, è necessario ricorrere ad integratori specifici, studiati per soddisfare la richiesta da parte dell’organismo in questo periodo. Tuttavia anche la terapia naturale sostitutiva richiede la supervisione di uno specialista, in modo da scegliere, in base alla storia medica della paziente e alle caratteristiche della singola donna, il rimedio migliore e il dosaggio più adatto, oltre ai tempi di cura.

I numerosi studi effettuati per verificare l’efficacia dei fitoestrogeni sui disturbi della menopausa hanno dato risposte contrastanti, tuttavia i risultati di una recente metanalisi su 17 studi randomizzati controllati con placebo ( donne trattate versus donne a cui sono state somministrate pillole prive di sostanze attive ), hanno suggerito una modesta ma significativa riduzione delle vampate di calore nelle donne trattate con isoflavoni rispetto al gruppo di controllo. Per quanto riguarda i potenziali effetti benefici sulla densità ossea, sull’incidenza di malattie cardiovascolari e sulla prevenzione dei tumori al seno, i dati non sono definitivi. Nel corso dei vari studi clinici sono stati utilizzati dosaggi di fitoestrogeni variabili fra i 40 e i 160 mg/die e l’apporto ideale giornaliero è stato stimato in 40/60 mg/die. Per quanto riguarda gli effetti collaterali non ne sono segnalati degni di nota e scientificamente provati, mentre per quanto riguarda le controindicazioni si consiglia di non assumere isoflavoni di soia in caso di tumori al seno o dell’apparato genitale femminile, come anche in gravidanza e durante l’allattamento.

Proprietà degli isoflavoni di soia

Proprietà degli isoflavoni di soia

Controindicazioni isoflavoni di soia

Controindicazioni isoflavoni di soia